“Premio Nazionale Donne per passione”, un riconoscimento alle donne distintesi per particolari doti che hanno consentito loro di conciliare impegno lavorativo e particolari difficoltà familiari (anno 2003). Si è concluso con la pubblicazione del libro “Donna” di Antonella Lucchi (Pesaro, Neftasia Editrice, 2005).
Il Terziario Donna di Pesaro ha bandito nel corso dell’anno 2004 il concorso denominato “Donne per passione” allo scopo di focalizzare l’attenzione del grande pubblico sull’operato e sulla figura di donne che hanno raggiunto livelli di eccellenza nella loro professione, o comunque in una specifica attività, riuscendo a conciliare le difficoltà di percorso per il successo con la propria vita affettiva, gli interessi e le curiosità personali, i piccoli e grandi problemi della quotidianità.
L’intento era quello di valorizzare un modello positivo di donna, non assegnare un premio, come già ce ne sono, alla carriera o ai risultati raggiunti, ma offrire un riconoscimento e una maggiore visibilità alle sottili strategie che le donne hanno saputo costruire per fare quello che volevano senza smettere di fare quello che dovevano.
Al di là di tutte le implicazioni ideologiche o moralistiche e della retorica che l’argomento donna spesso suscita, l’idea è nata perché il Terziario Donna, occupandosi quotidianamente delle aspettative e dei problemi legati al mondo dell’imprenditoria femminile, si è accorto che le donne appartenenti a questa categoria (ma non solo), incontrano notevoli difficoltà, proprio perché donne, nel mantenere attiva e costante nel tempo la propria professione: spesso sono messe di fronte a scelte difficili, come quella di dover rinunciare a curare i loro affetti, i propri interessi personali e soprattutto se stesse, per seguire tout court la professione, e finiscono col trovare solo in questo limitato aspetto della vita la piena realizzazione.
Abbiamo allora indagato su quali fossero i motivi del successo di altre imprenditrici che invece ce l’hanno fatta e ce la stanno facendo. Solo questione di fortuna? Decisamente no.
Conoscendole da vicino, noi del Terziario Donna abbiamo appreso le loro storie e c’è apparso subito chiaro che le protagoniste possedevano una caratteristica comune: non si erano mai date per vinte, ma avevano sfidato talvolta anche l’impossibile pur di colorare della tonalità forte e intensa della loro passione, il mondo circostante, per cambiarlo e renderlo più femminile, nel senso di: più umano, creativo, aperto, accogliente.
Sono queste le donne a cui abbiamo voluto offrire un palcoscenico, a cui abbiamo voluto dare voce realizzando l’evento “ Premio Donna per Passione”.
Il nostro invito a candidarsi è diventato nel giro di pochi giorni, un fiume in piena: fra posta ordinaria e posta elettronica sono arrivate alla Segreteria del premio, centinaia di lettere che segnalavano donne di tutte le età e di tutte le condizioni: erano figli, mariti, genitori, amici e colleghi di lavoro, che, in una travolgente gara di rivelazioni, scrivevano di queste loro donne straordinarie, pronte a portare avanti, nonostante le difficoltà, le prove, le malattie e le assenze, una vita piena, generosa, esemplare.
Mi fa particolarmente piacere concludere ricordando con affetto e stima la persona che ha avuto la primissima idea del premio “Donne per passione”: Orietta Zamagni. Senza l’incontro con questa sensibile e intelligente figura di donna forse tutto questo non sarebbe mai nato. Grazie di cuore, Orietta.
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