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Perché non donne? Curricula di eccellenze femminili. - Terziario Donna Pesaro e Urbino Perché non donne? Curricula di eccellenze femminili.

L'Osservatorio interuniversitario GIO, ha lanciato l'iniziativa dei
curricula femminili, da spedire oggi e domani.
Si tratta di inviare il proprio CV alle personalità e agli indirizzi
indicati nei 3 file allegati, già predisposti per l'inoltro, aggiungendo per
cortesia l'indirizzo: icurriculadigio@gmail.com, fondamentale per costruire
un data base. La lettera va firmata individualmente da ognuna di noi.


In oggetto va scritto: Perché non donne? Curricula d'eccellenze femminili...
aggiungendo alla fine il vostro cognome.
Si prega di diffondere l'iniziativa a più indirizzi possibili, per creare un
effetto volano.


LETTERA APERTA

Perché non donne? Curricula di eccellenze femminili



Scriviamo questa lettera perché qualche mese fa le parole del Presidente del
Consiglio, che considerava “indifferibile” assicurare “la piena inclusione
delle donne in ogni ambito della vita lavorativa, ma anche sociale e civile
del Paese”, avevano suscitato grandi speranze e aperto prospettive nuove.

Siamo infatti convinte che il recupero di competitività economica,
attraverso l'utilizzo delle qualità e delle capacità sottostimate e
sottoutilizzate delle donne, possa diventare quel valore aggiunto che ancora
manca alla crescita del Paese. Da qui nasce la nostra iniziativa: fornire
alle S.V. i curricula di tante donne eccellenti da tempo impegnate nel
contesto culturale, economico e sociale del paese.

Riteniamo che in Italia molte siano le donne autorevoli che operano in tali
ambiti e spiccano per competenze, impegno, passione, capacità relazionali,
rapporti con le istituzioni europee ed internazionali e per l'efficacia,
l’efficienza e anche la trasparenza delle iniziative intraprese in vista
dell'equità sociale. Principi, questi ultimi, che fondano e caratterizzano
le politiche sociali ed economiche di genere.

In questi giorni si è molto parlato di curricula (inviati e letti):
finalmente un termine, così consueto per quelle di noi che operano
nell’Università, è entrato nel linguaggio dei media. Manifestiamo pertanto
il nostro compiacimento: forse tra le nebbie si fa strada il merito e le
capacità di tutti e di tutte.

Di tutte, appunto.

Chiediamo quindi che i curricula delle tante donne preparate, che
primeggiano sul campo per capacità e competenze, siano esaminati sia in
vista di prossime decisioni in relazione a posti vacanti (Consiglio
d'amministrazione Rai, Autority varie, CdA delle Aziende in genere etc.),
che ovunque sia necessaria la presenza di persone qualificate, che sappiano
coniugare, attraverso le loro competenze e il loro specifico punto di vista,
creatività, efficienza e trasparenza (tanto nell’agire pubblico quanto
privato).

In questo modo non solo si darà attuazione alla legge 12 luglio 2011 n. 120
(senza dimenticare l’art.51 della Costituzione), nota come legge Golfo-Mosca
sulle quote di genere negli organi societari di direzione e controllo, che
sarà operativa, per le società quotate, il 28 luglio 2012, ma anche si
realizzerà finalmente la partecipazione dinamica e costruttiva delle donne
alla vita della polis.

Riteniamo, infatti, un grave errore politico, che va a discapito di tutta la
società civile, la scarsa valorizzazione del talento femminile, tanto più
che è noto come tante siano le laureate in economia, in giurisprudenza,
nelle materie scientifiche, oltre che nelle materie umanistiche. Laureate,
che non solo nelle statistiche puntualmente risultano in numero maggiore dei
loro colleghi uomini, ma si laureano prima e spesso con voti migliori.

Mentre in Italia sorgono ogni giorno di più iniziative per chiedere una
democrazia veramente rappresentativa, cioè una rappresentanza paritaria, che
sarebbe il segno di un rinnovamento politico e sociale, nel contempo
dobbiamo assistere a una politica travolta dagli scandali e segnata dalla
propria incapacità di dare una prospettiva al Paese, di rimettere in
discussione i vecchi equilibri nella gestione del potere, di dare impulso e
sostegno alle energie tese al rinnovamento verso il futuro.

In unione ideale con quei movimenti che mirano al miglioramento, proponiamo
un’azione più circoscritta il cui fine è “portare ai vertici anche le
donne”: non vogliamo, tuttavia, donne purché siano, ma donne che rispondano
a caratteristiche accertate, che del resto dovrebbero possedere anche gli
uomini (onestà, cultura, preparazione, competenza, senso etico della res
publica, appunto).

Le donne, in tal modo, potranno essere protagoniste della nuova stagione
politica che si deve necessariamente aprire, partecipando attivamente a quel
processo di cambiamento ormai indifferibile e assumendo responsabilità
dirette, assieme agli uomini.

La necessità e l'urgenza di adottare misure atte a conseguire il
mainstreaming di genere, vale a dire la considerazione e l’inserimento del
punto di vista femminile in tutte le politiche e azioni, potrà consentire
all'Italia di corrispondere alle direttive europee e allo stesso tempo di
evolversi in politiche che rendano competitive, oltre che eque, le attività
sociali ed economiche.

Come si può riscontrare dai risultati ottenuti dagli Stati che hanno
adottato politiche favorevoli alla partecipazione delle donne ai processi
decisionali, tali azioni consentono, di superare meglio rispetto agli altri
paesi (e comunque meglio dell’Italia), le problematicità della crisi
globalizzata e di raggiungere, e talvolta superare, gli obiettivi fissati
dal trattato di Lisbona e le contingenze internazionali.

Certe dell’attenzione, confidando nella considerazione della proposta e
nella presa in esame dei curricula, restando a disposizione per ogni forma
di collaborazione che si rendesse necessaria, inviamo cordiali saluti.




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