L'EUROPA E' PER LE DONNE

Convegno di Terziario Donna nella sede di Rappresentanza del Parlamento Europeo a Roma nell’ambito
delle iniziative per il mese di Marzo sul tema delle pari opportunità e dei diritti delle donne nel mondo
del lavoro.
La scarsa presenza femminile nei luoghi della rappresentanza politica, nelle istituzioni e nei Cda degli enti
pubblici e privati rappresenta un "deficit di democrazia". Se ne è discusso nel corso del convegno "Donne
e governance: un'impresa possibile. L'Europa è per le donne", organizzato
da Terziario Donna Confcommercio nell'ambito dell'iniziativa della
Rappresentanza del Parlamento Europeo a Roma "L'Europa è per le donne".
Il presidente di Terziario Donna Confcommercio, Patrizia Di Dio,
ha introdotto i lavori sottolineando che la scarsa presenza femminile nella
governance del nostro Paese "è una grave lacuna che impoverisce la nostra
democrazia. Le donne sono un vero e proprio capitale dormiente della
nostra società e quindi è proprio l'attuale fase di crisi economica che impone
di concentrarsi maggiormente sulla questione femminile. Tanto più che
l'Italia, fra i Paesi a più alto reddito pro capite, è quello che utilizza di meno il potenziale di sviluppo delle
donne". Per una svolta, Terzario Donna propone di "agire a livello delle
governance attraverso lo strumento giurisdizionale", lasciando da parte le quote rosa e nuovi provvedimenti
legislativi ("più che nuove leggi, serve far rispettare quelle che già ci sono"). Nella pratica, ha detto
la Di Dio, "in caso di nomine che non rispecchino la normativa in materia di pari opportunità e democrazia
paritaria le associazioni femminili devono ricorrere al giudice.
D'altra parte esistono già numerose sentenze in questa direzione, soprattutto della magistratura amministrativa".
In più, la presidente delle imprenditrici di Confcommercio ha suggerito l'utilità di "segnalare sistematicamente alla Corte dei Conti i pronunciamenti dei giudici amministrativi e di inviare una nota a chi
ha ne il potere, prima delle nomine nelle istituzioni e nei consigli di amministrazione, che richiami le sentenze
stesse". "Lo stato di cose attuale - ha concluso la Di Dio - è intollerabile. Nella governance serve il
merito, non le appartenenze e le clientele. E' ora che le donne passino dallo studio del loro potenziale alle
applicazioni pratiche e di rimettere in moto l'economia del nostro Paese con un flusso di energia nuova".
La parlamentare europea Lara Comi, la più giovane tra tutti gli eletti a Strasburgo, ha fatto poi una critica
dall'interno del mondo femminile ("non limitiamoci alla nostra riserva indiana, non c'è solo la famiglia")
evidenziando che la ricerca della rappresentatività politica si scontra "quando ci si trova a predisporre le
liste elettorali, con la difficoltà di trovarne di disponibili alla candidatura e ai relativi impegni. E una volta
al voto, sono le donne stesse a non votare le donne candidate, quando addirittura non si scopre che sono
promotrici di comitati elettorali a favore di persone dell'altro sesso". La Comi si è poi detta d'accordo sulla
"inutilità delle quote rosa" e ha sottolineato la necessità di "incrementare il tasso di occupazione femminile:
secondo uno studio di Bankitalia, se lavorasse il 60% delle donne anziché l'attuale 50% il Pil salirebbe
del 7%". Anche perché "più alta è la rappresentanza femminile, più basso risulta il tasso di corruzione".
Bisogna poi "recuperare il gap di retribuzione tra uomini e donne, in Italia comunque più basso rispetto
all'Europa, e difendere oltre alle donne che lavorano quelle che danno lavoro". Lucio Battistotti, direttore
della Rappresentanza del Parlamento Europeo a Roma, ha quindi ricordato l'impegno della Commissione
europea sulla questione femminile e ricordato come in diverse sentenze la Corte di giustizia europea abbia
evidenziato che "la parità tra uomini e donne è fondamentale nella strategia di crescita europea".
"In tutta Europa - ha concluso Battistotti - c'è consapevolezza che con le donne si stanno sprecando talento e occasioni di sviluppo".




Terziario Donna - L'EUROPA E' PER LE DONNEMaggiori Dettagli